Logo

CIRCOLARE 04/2021

Copertina

In occasione dell’appena passata Giornata internazionale dei diritti della donna abbiamo deciso di predisporre questo approfondimento e vi auguriamo buona lettura.

Dal rapporto Gender equality index arrivano buone notizie, ma anche qualche pessima conferma: in Italia il gap tra uomini e donne va combattuto prima di tutto sul luogo di lavoro. Dal rapporto pubblicato dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (Eige) emerge che nel nostro Paese le donne hanno un tasso di occupazione inferiore a quello degli uomini: i contratti a tempo indeterminato per le donne si attestano al 31% del totale, mentre per gli uomini al 51,40%.

Inoltre, guadagnano meno e sul luogo di lavoro scontano quella che viene definita “segregazione occupazionale”, essendo distribuite in maniera non uniforme tra le varie professioni.

Circa il 30% di tutte le lavoratrici sono occupate nell’istruzione, nella sanità e nel sociale, rispetto all’8% degli uomini. Mentre altri settori dominati da questi ultimi, basti pensare che solo il 17% degli specialisti in tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni è donna. Ma è nelle coppie con figli che il divario lavorativo di genere si acutizza: le mamme sono infatti limitate sia nelle scelte di vita sia in quelle per l’istruzione. La maggior parte è “intrappolata in lavori di bassa qualità” e bisogna sottolineare anche come la “segregazione di genere” sia “peggiorata durante la crisi generata dal Covid-19”, dato che è diventata sempre più alta “la domanda di operatori sanitari”.

Nel complesso, con 63,50 punti su 100, l’Italia è al 14esimo posto nell’Ue nell’indice sull’uguaglianza di genere. Il nostro Paese sta progredendo verso l’uguaglianza di genere a un ritmo più rapido rispetto ad altri Stati membri. La sua classifica, infatti, è migliorata di otto posizioni dal 2010. Tuttavia sono ancora presenti disuguaglianze di genere importanti nell’area della rappresentanza politica (48,80 punti), della disponibilità di tempo (59,30 punti) e in attori di conoscenza (61,90 punti).

La legge italiana assicura, oltre alle tutele legate alla maternità, anche delle misure volte a proteggere le donne in difficoltà, al fine di garantire occupazione nel mondo del lavoro.

Vediamo ora nel dettaglio alcune tutele a disposizione delle lavoratrici in Italia.

Le tutele delle lavoratrici madri

Astensione obbligatoria ed eventualmente anticipata per gravidanza, congedo parentale, congedi orari (allattamento), congedi per la malattia del figlio, congedo straordinario Covid (se sussistono i requisiti).

Per godere dei vari congedi bisogna predisporre le relative domande.

Congedo per donne vittime violenza di genere

Il congedo retribuito alle donne vittime di violenza di genere coinvolte in piani di protezione, consiste in 3 mesi di congedo che equivalgono a 90 giornate di lavoro. Deve essere richiesto con un preavviso di almeno 7 giorni al datore di lavoro e la fruizione del congedo è consentita dietro specifica domanda all’INPS.

Bonus mamme con figli disabili

I requisiti previsti per l’accesso al bonus per le madri con figli disabili sono delineati al comma 365, articolo 1, della Legge di Bilancio 2021.

Potranno accedere al contributo fino a 500 euro di importo le mamme in possesso cumulativamente dei seguenti requisiti:

  • disoccupate o monoreddito;
  • appartenenti a nuclei familiari monoparentali;
  • con figli a carico aventi disabilità riconosciuta in misura non inferiore al 60%.

Destinatarie della misura sono quindi le famiglie composte da un solo genitore (la madre), ed il figlio disabile. La novità prevista dalla Legge di Bilancio 2021 punta quindi a sostenere le mamme senza lavoro o con un solo reddito, in caso di presenza nel nucleo familiare di un figlio con disabilità accertata pari almeno al 60%.

Incentivi all’assunzione di donne

La legge di Bilancio 2021 (art. 1, comma 16, legge n. 178/2020), con l'obiettivo di sostenere l'occupazione femminile duramente colpita dall'emergenza Covid-19, ha previsto uno sgravio contributivo al 100% - in via sperimentale per gli anni 2021 e 2022 per 18 mesi. Il limite massimo di fruizione dello sgravio contributivo è pari a 6.000,00 € annui.

Le donne destinatarie dello sgravio contributivo sono:

  • over 50 e disoccupate da oltre 12 mesi;
  • di qualsiasi età, prive di impiego regolarmente retribuito da 6 mesi e residenti in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna e altre zone destinatarie degli aiuti;
  • di qualsiasi età, qualora operino nel settore economico che si caratterizzi da disparità di genere per il 2021;
  • di qualsiasi età e ovunque residenti, prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.

A livello regionale possono essere definiti ulteriori incentivi, ovvero possono essere incrementati quelli previsti per la generalità dei lavoratori.

La giornata internazionale dei diritti della donna rispecchia una rivendicazione di uguaglianza basata sul piano del riconoscimento sociale, invita alla riflessione su quanta disparità ancora infesti il nostro modo di vivere nell’ambito lavorativo, negli stereotipi, nel linguaggio e su ogni livello culturale.

Chiudiamo questo approfondimento con una frase di Rita Levi-Montalcini: “Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza.”

                                                                                                                                 STUDIO PERIC DRUFOVKA SIMEONI

I nostri servizi

Consulenza del lavoro, amministrazione del personale ed assistenza nei rapporti con le organizzazioni sindacali sono solo alcuni dei servizi che possiamo offrirti.

VISITA LA PAGINA

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per offrire servizi in linea con le tue preferenze e per migliorare la tua esperienza online. Chiudendo questo banner o cliccando su OK acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi saperne di piú o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca su "Cookie".

Cookie